Bagni di Petriolo
I Bagni di Petriolo sono ubicati nel territorio del bacino dell’Ombrone, lungo il corso del fiume Farma, in parte nell’omonima Riserva Naturale, a circa 30 km a sud di Siena, al confine dei comuni di Monticiano (Siena), ove sono situati i Bagni, e Civitella Paganico (Grosseto), le cui frazioni di Pari e Castel di Pari sono gli insediamenti più prossimi.
Raro esempio di stabilimento termale fortificato, i Bagni sono composti da una cinta muraria alta mediamente sei metri con torri (tre) e porte che perimetra un ettaro di terreno in cui vi è un edificio costituito al piano superiore (quota terreno) da una Chiesa ed al piano inferiore (quota sponda fluviale) da un Loggiato con vasche.
Le prime notizie certe legate al luogo risalgono al Medioevo. Petriolo ha conosciuto periodi di ricchezza alternati a fasi di contrazione economica. Gli scavi archeologici effettuati hanno mostrato la presenza di una cinta muraria del XIII secolo, sostituita interamente da quella attualmente visibile che risale invece agli inizi del 1400.
L’ utilizzo terapeutico delle acque termali di Petriolo è dimostrato dalla presenza delle terme storiche composte da tre vasche per le abluzioni rivestite in pietra e protette da un portico, risalenti presumibilmente al 1200 e su cui si innalza il loggiato, trasformato nei secoli successivi in chiesa. Questo luogo divenne testimone del passaggio di principi, papi e intere corti che si spostavano per raggiungere la località.
Progetto di Restauro
Il Progetto di Restauro e Valorizzazione dei Bagni di Petriolo si avvia nel 2015 per iniziativa dell’associazione Italia Nostra e di UnipolSai, proprietario dell’area. Le prime attività avviate sono state finalizzate alla predisposizione di un elaborato di pre-fattibilità per il restauro e la valorizzazione del sito, anche attraverso la partecipazione attiva delle comunità locali. La progettazione è stata avviata nel 2016 e la realizzazione nel 2018.
La Locanda di Petriolo
L’edificio, il cui nucleo originario risale al XVIII secolo, ha subito nel tempo trasformazioni che hanno alterato la conformazione iniziale della struttura, sia in pianta che in elevato. Le discontinuità murarie riscontrate e i differenti materiali di costruzione impiegati, congiuntamente al confronto delle cartografie storiche con quelle dell’I.G.M. del 1907 e del 1941, hanno permesso di identificare quattro diverse fasi di vita della Locanda.
Poco lontana dalle mura, in prossimità dell’asse viario che conduceva a uno degli accessi al circuito difensivo, si erge un antico edificio isolato tradizionalmente chiamato la “Locanda di Petriolo”. La conformazione planimetrica dell’edificio e la sua posizione rispetto all’asse viario permettono di ipotizzare, con un elevato grado di certezza, che fin dalle origini il fabbricato abbia avuto una vocazione ricettiva.


